giovedì 10 maggio 2012

"Dies academicus" all‘ Università Tecnica di Dresda

Dresda è una città famosa per essere il luogo di invenzioni importanti, per citarne alcune la porcellana dura, il dentifricio e la bustina da tè. Visti i successi del passato la ricerca scientifica a Dresda non si è mai arrestata: attualmente la città attrae studenti e ricercatori da tutto il mondo per la qualità dei suoi istituti di formazione e ricerca, oggi undici in totale. Tra questi l’Università Tecnica di Dresda (Technische Universität Dresden) è la più grande Università in Sassonia e rappresenta una delle Università maggiormente attive e rinomate in Germania. Fondata nel 1828 e un tempo incentrata unicamente su studi di tipo scientifico e ingegneristico, oggi l’Università Tecnica offre corsi di studi di ampio spettro, ad esempio specializzazioni in ambito medico e umanistico.
"La vostra Università - Il vostro giorno” (“Eure Uni - Euer Tag"): questo è stato il motto del “Dies academicus” che ieri 9 maggio 2012 si è festeggiato proprio presso l'Università Tecnica. Ad animare ieri l’intero campus universitario nessun via vai tra una lezione obbligatoria e l'altra, bensì una vasta gamma di iniziative nella zona circostante il grande e colorato Auditorium (Hörsaalzentrum). Una giornata autogestita dagli studenti per riunirsi liberamente di fuori delle lezioni. Conoscenza, formazione, tempo libero e incontri non solo però per studenti, bensì anche per le persone che in ambito universitario lavorano, per famiglie e per tutti i curiosi. Qualche esempio? Giochi di squadra, workshops, incontri con esperti ed iniziative musicali in collaborazione con Campusradio. E non è mancato neppure lo sport: tutto pronto per la Campuslauf, una manifestazione podistica con percorso all'interno del campus universitario. Attualmente l’ Università Tecnica di Dresda, che sta perseguendo l’obiettivo di diventare un centro universitario di eccellenza, conta circa 36.500 studenti, 507 professori e numerosi progetti di cooperazione internazionale come programmi bilaterali con istituzioni universitarie estere. Qui “la conoscenza crea ponti”: rompe le barriere, incentiva la mobilità, contribuisce alla crescita intellettiva e allo sviluppo complessivo della società.

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